La Venaria Reale
Fatto in Italia – Poetiche contemporanee
La sezione Poetiche contemporanee della mostra Fatto in Italia. Dal Medioevo al Made in Italy ospitata alla Reggia di Venaria, assume i connotati di un ragionamento stimolato e ispirato dalla straordinaria sequenza di manufatti proposta nel percorso dedicato al periodo antico; questa riflessione, consciamente parziale, è volutamente mirata a identificare una delle possibili, specifiche manifestazioni odierne del processo che coniuga le attività del progetto a quelle della produzione, concentrandosi su opere realizzate secondo i criteri artigianali della serie limitata, quando non addirittura del pezzo unico.
Questa “sezione” della mostra, presenta il frutto dell’attività di auto-produzione o di progettazione per realtà manifatturiere d’eccellenza da parte di alcuni designer italiani, riferendosi ad un arco di osservazione temporale compreso nell’ultimo decennio, anche nel tentativo di alimentare un ragionamento che possa significativamente ritenersi valido se proiettato nell’immediato futuro.
La tesi di fondo dell’analisi proposta è unica: che la “cultura del fare”, intesa come la capacità di “ideazione creativa” coniugata al “sapere fabbricare”, continui a essere oggi come in passato una prerogativa dell’azione produttiva italiana, definendo una specifica eccellenza che distingue, qualifica e valorizza ciò che viene “fatto in Italia” in tutto il resto del mondo.
Fatto in Italia – Poetiche contemporanee
La sezione Poetiche contemporanee della mostra Fatto in Italia. Dal Medioevo al Made in Italy ospitata alla Reggia di Venaria, assume i connotati di un ragionamento stimolato e ispirato dalla straordinaria sequenza di manufatti proposta nel percorso dedicato al periodo antico; questa riflessione, consciamente parziale, è volutamente mirata a identificare una delle possibili, specifiche manifestazioni odierne del processo che coniuga le attività del progetto a quelle della produzione, concentrandosi su opere realizzate secondo i criteri artigianali della serie limitata, quando non addirittura del pezzo unico.
Questa “sezione” della mostra, presenta il frutto dell’attività di auto-produzione o di progettazione per realtà manifatturiere d’eccellenza da parte di alcuni designer italiani, riferendosi ad un arco di osservazione temporale compreso nell’ultimo decennio, anche nel tentativo di alimentare un ragionamento che possa significativamente ritenersi valido se proiettato nell’immediato futuro.
La tesi di fondo dell’analisi proposta è unica: che la “cultura del fare”, intesa come la capacità di “ideazione creativa” coniugata al “sapere fabbricare”, continui a essere oggi come in passato una prerogativa dell’azione produttiva italiana, definendo una specifica eccellenza che distingue, qualifica e valorizza ciò che viene “fatto in Italia” in tutto il resto del mondo.