Istituto Italiano di Cultura – Stoccolma

Omaggio a Gio Ponti

 

 

BRH+ progetta un’opera originale — che si affianca a quelle di 2A+P/A, Baukuh, Stefano Graziani e Francesco Librizzi — per l’installazione Omaggio a Gio Ponti – 5 opere di architetti, designer e di un fotografo per la finestra arredata dell’Auditorium dell’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma. L’evento, è inserito nel ciclo di attività ufficiali di celebrazione dei 60 anni del meraviglioso edificio pontiano della capitale svedese.

Una micro Architettura progettata per arredare un frammento di spazio della finestra dell’Auditorium, per essere abitata dall’immaginazione e visitata dal ricordo.

Un oggetto disegnato dal nostro amore per il genio di Ponti e per la sua visionaria estroversione creativa. Una collezione di intenzioni condensata in un manufatto di piccole dimensioni: lasciar trapelare la luce, lasciar filtrare lo sguardo.

Un congegno per organizzare la visione attraverso la materia.

Un’irrazionale costruzione razionale: perché – come scriveva Ponti – l’Architettura è fantasia di precisioni.

La nostra Architettura è una miniatura simbolica, una presenza materiale che registra la passione di Ponti per la leggerezza del costruito e rende omaggio al suo amore per alcune “materie prime” – il marmo e l’ottone. È, anche, un pensiero dedicato alla breccia, alla fenditura, al traguardo, alla finestra che è “una trasparenza”, “è la vista, è la vita”. È, infine, un gesto che memorizza il desiderio di includere un piccolo “caleidoscopio di finestre” in una “finestra arredata”.

La nostra Architettura è composta da una “radice” e da una “fronda”, un basamento e un elevato, che si completano in un senza giunzioni, realizzato con semplicità poggiando l’una all’altra parte, per gravità.

Un basamento in marmo.
Sei lastre in marmo di Candoglia: sei porzioni di pietra rosa diversamente lavorate in superficie, disposte secondo giaciture parallele e perpendicolari. L’ipotesi di un attacco a terra senza peso, un impianto razionale che germoglia in un’astrazione.

Un elevato in ottone.
Due lastre in ottone a sviluppo verticale: su ciascuna delle due è ritagliata una sequenza di fori, una costellazione di aperture che assume il valore di un atlante-abaco sintetico di alcune tra le invenzioni geometriche più intriganti e vertiginose di quel dispositivo di comunicazione sensibile che è la finestra pontiana. Nell’impaginato del foglio di metallo, le aperture sono “classificate” in gruppi omogenei riferiti al medesimo progetto, per poi trovare un dialogo tra loro, organizzandosi in nuove coniugazioni utili a realizzare una facciata immaginaria, ideale.

 

Nota
Il “caleidoscopio di finestre” della nostra Architettura include ritagli di superfici vuote liberamente desunti da dieci progetti pontiani.

La Concattedrale di Taranto
L’Art Museum di Denver
La villa Nemazee di Teheran
L’edificio Montedoria di Milano
La chiesa di San Francesco d’Assisi al Fopponino di Milano
La chiesa di San Carlo Borromeo di Milano
La casa Ponti in via Dezza di Milano
I Grandi Magazzini di Eindhoven
La villa Planchart di Caracas
L’Istituto italiano di cultura di Stoccolma

 

BRH+ / “Architettura Ponti”
Ottone opaco lavorato mediante fotoincisione chimica
Marmo di Candoglia lavorato in superficie
Circa 40 x 12 x 80 cm
© BRH+ / 2018

Omaggio a Gio Ponti

 

 

BRH+ progetta un’opera originale — che si affianca a quelle di 2A+P/A, Baukuh, Stefano Graziani e Francesco Librizzi — per l’installazione Omaggio a Gio Ponti – 5 opere di architetti, designer e di un fotografo per la finestra arredata dell’Auditorium dell’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma. L’evento, è inserito nel ciclo di attività ufficiali di celebrazione dei 60 anni del meraviglioso edificio pontiano della capitale svedese.

Una micro Architettura progettata per arredare un frammento di spazio della finestra dell’Auditorium, per essere abitata dall’immaginazione e visitata dal ricordo.

Un oggetto disegnato dal nostro amore per il genio di Ponti e per la sua visionaria estroversione creativa. Una collezione di intenzioni condensata in un manufatto di piccole dimensioni: lasciar trapelare la luce, lasciar filtrare lo sguardo.

Un congegno per organizzare la visione attraverso la materia.

Un’irrazionale costruzione razionale: perché – come scriveva Ponti – l’Architettura è fantasia di precisioni.

La nostra Architettura è una miniatura simbolica, una presenza materiale che registra la passione di Ponti per la leggerezza del costruito e rende omaggio al suo amore per alcune “materie prime” – il marmo e l’ottone. È, anche, un pensiero dedicato alla breccia, alla fenditura, al traguardo, alla finestra che è “una trasparenza”, “è la vista, è la vita”. È, infine, un gesto che memorizza il desiderio di includere un piccolo “caleidoscopio di finestre” in una “finestra arredata”.

La nostra Architettura è composta da una “radice” e da una “fronda”, un basamento e un elevato, che si completano in un senza giunzioni, realizzato con semplicità poggiando l’una all’altra parte, per gravità.

Un basamento in marmo.
Sei lastre in marmo di Candoglia: sei porzioni di pietra rosa diversamente lavorate in superficie, disposte secondo giaciture parallele e perpendicolari. L’ipotesi di un attacco a terra senza peso, un impianto razionale che germoglia in un’astrazione.

Un elevato in ottone.
Due lastre in ottone a sviluppo verticale: su ciascuna delle due è ritagliata una sequenza di fori, una costellazione di aperture che assume il valore di un atlante-abaco sintetico di alcune tra le invenzioni geometriche più intriganti e vertiginose di quel dispositivo di comunicazione sensibile che è la finestra pontiana. Nell’impaginato del foglio di metallo, le aperture sono “classificate” in gruppi omogenei riferiti al medesimo progetto, per poi trovare un dialogo tra loro, organizzandosi in nuove coniugazioni utili a realizzare una facciata immaginaria, ideale.

 

Nota
Il “caleidoscopio di finestre” della nostra Architettura include ritagli di superfici vuote liberamente desunti da dieci progetti pontiani.

La Concattedrale di Taranto
L’Art Museum di Denver
La villa Nemazee di Teheran
L’edificio Montedoria di Milano
La chiesa di San Francesco d’Assisi al Fopponino di Milano
La chiesa di San Carlo Borromeo di Milano
La casa Ponti in via Dezza di Milano
I Grandi Magazzini di Eindhoven
La villa Planchart di Caracas
L’Istituto italiano di cultura di Stoccolma

 

BRH+ / “Architettura Ponti”
Ottone opaco lavorato mediante fotoincisione chimica
Marmo di Candoglia lavorato in superficie
Circa 40 x 12 x 80 cm
© BRH+ / 2018

TipologiaArredo
ClienteIstituto italiano di Cultura – Stoccolma
Anno2018